La ministra per la Famiglia e la natalità Eugenia Roccella è intervenuta sull’argomento maternità surrogata in occasione di un’intervista.
Lo scorso aprile la Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo di Giorgia Meloni che propone l’utero in affitto come reato universale. In Italia la pratica della gestazione per altri (GPA) o maternità surrogata, comunemente nota come utero in affitto è una pratica illegale nel nostro Paese.
In questo senso il governo italiano infligge una punizione a livello giuridico sia nei confronti della madre che porta a termine la gravidanza per altri sia i committenti. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, stabilendo come l’utero in affitto violi i diritti del minore e tra le altre cose impedirebbe alla madre che porta avanti la gravidanza di acquisire i diritti e i doveri della maternità.
La ministra per la Famiglia e la natalità Eugenia Roccella è intervenuta sull’argomento in occasione di un’intervista con il Corriere della Sera. Il dibattito si è aperto in seguito alla recente decisione del prefetto di Milano di chiedere al sindaco Giuseppe Sala di sospendere il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali.
Roccella: utero in affitto? “C’è compravendita della maternità”
“Il problema è uno solo: la maternità surrogata, che preferisco chiamare utero in affitto perché è più chiaro che c’è una compravendita della genitorialità, un vero e proprio mercato. I bambini di coppie di uomini omosessuali nascono con l’utero in affitto. La questione è se vogliamo legittimarlo oppure no“, dichiara Eugenia Roccella.
“Se una persona va all’estero a fare la pratica dell’utero in affitto e sa benissimo che in Italia c’è una legge che garantisce che il bambino sarà figlio del committente — voglio chiamarlo committente, è un mercato — così non lo combatti il problema”, dice Roccella.
Poi prosegue: “Se noi regolarizziamo tutto incrementiamo questa pratica. E noi invece vogliamo combatterla a livello internazionale, facendolo diventare un reato universale. Un emendamento contro l’utero in affitto proposto in Europa è stato bocciato, non votato da Elly Schlein”.